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a cura di Florinda Barbuto, referente dell'Équipe Aspic Emergenza
Sin dall'inizio della pandemia in corso le persone hanno reagito in modi molto diversi.
Alcuni hanno colto il piacere di poter rallentare rispetto ai propri ritmi abituali, altri hanno mostrato rabbia e frustrazione. Molti hanno sviluppato sintomatologie depressive e ansiose.
Spesso non si comprende il motivo per il quale a un certo punto della nostra vita cominciamo a "stare male".
Fino ad ieri ero in forma, ero felice e conducevo una vita tranquilla. A un certo punto cambia tutto. Sono continuamente agitato e in ansia, non ho più forze ed energie, dormo male.
Le domande si susseguono, e la principale diventa: cosa c'è che non va in me?
In molti casi non c'è nulla che non va nella persona, ma è la situazione che si sta vivendo ad essere la causa dei "propri mali".
Riconoscerlo è il primo passo per affrontare il problema nel modo giusto.
Come già descritto in precedenti articoli, ogni emergenza ha diverse fasi che possono essere vissute in modo diverso.
Quando l'emergenza si prolunga nel tempo possiamo essere sottoposti ad una pressione che non riusciamo più a gestire.
In passato veniva definito "traumatico" un evento che oggettivamente metteva la persona in pericolo di vita, ad esempio un incidente, un terremoto, ecc.
Oggi si riconosce invece che la definizione del trauma dipende dalla soggettività dell'esperienza per cui è considerato traumatico l'evento che pone la persona in una intensa condizione psicologica di:
Il modo in cui un evento viene vissuto è fortemente condizionato da:
E ovviamente le caratteristiche dell'evento possono influenzare il modo in cui questo viene vissuto, in particolare può diventare traumatico un evento caratterizzato da:
La maggior parte delle persone, di fronte a un'esperienza traumatica, vive reazioni emotive transitorie. Reazioni che sono "normali" a fronte di una situazione che "normale" non è.
Non c'è dunque da stupirsi se, anche in questa emergenza sanitaria, non ci riconosciamo nelle nostre reazioni abituali. Questo perchè di "abituale" in questa situazione non c'è nulla.
Altre persone sviluppano sintomatologie e disturbi più complessi. E questo tipo di reazione è ancora più frequente in una emergenza così complessa e prolungata.
In una situazione traumatica o emergenziale ci troviamo sottoposti ad un forte stress.
Lo stress di per sè non è una malattia, ma può causare problemi di salute, emotiva e fisica, se si manifesta con forte intensità e/o perdura troppo a lungo nel tempo.
Eustress: un certo livello di stress nella nostra vita è naturale è sano; è la sollecitazione che ci spinge a raggiungere i nostri obiettivi, ci attiva, aumenta la nostra concentrazione e capacità di risoluzione dei problemi.
Distress: Quando siamo esposti a stimoli stressogeni eccessivi il nostro organismo è sottoposto ad uno sforzo non più sopportabile, si verifica un'attivazione psichica e fisiologica eccessiva che porta al logorio e all'esaurimento.
La risposta allo stress, definita da Selye (1956) Sindrome generale di adattamento, si sviluppa su 3 fasi:
Vediamo quali sono alcuni degli effetti sul nostro organismo, i sintomi che possono rappresentare un "campanello d'allarme".
Le strategie da mettere in pratica sono diverse:
Pubblicato il 19/03/2021 alle ore 12:10
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