Il Progetto promuove l’ideazione e la progettazione di un intervento mirato a ridurre e prevenire l’abbandono precoce dell’attività sportiva attraverso l’empowerment individuale e di gruppo.
Empowerment significa aumento di energia, di vitalità, di partecipazione, di responsabilità, valorizzazione di risorse umane e utilizzo ottimale delle migliori risorse e del potenziale delle persone, dunque sviluppo di una cultura orientata al positivo (Tibaldi F., 2020, pag. 4). Significa diventare protagonisti della propria vita, saper essere innovativi e propositivi, significa riuscire a mobilitare il meglio di sé, per la propria crescita, per il proprio benessere e per la percezione di autoefficacia che ne deriva.
L’empowerment, quindi, è strettamente legato a variabili quali la motivazione, la sicurezza in sé, l’energia psichica e l’autocontrollo. L’empowerment è sia processo, in quanto percorso da intraprendere, che risultato, in quanto esito di un processo evolutivo.
L’empowerment rappresenta il cardine di un meccanismo che trova nella psicologia di comunità la sua ispirazione e il suo compimento. “La teoria dell’empowerment collega il benessere dell’individuo al contesto sociale e politico al quale egli appartiene e sostiene che le comunità possono migliorare la vita dei propri abitanti offrendo loro occasioni di essere attivi e di partecipare ai processi decisionali della comunità” (Francescato D., Tomai M., Ghirelli G., 2002, pag. 71).
Il progetto parte dal presupposto teorico che per promuovere l’empowerment nei giovani atleti e nell’intero Sistema Sportivo sia fondamentale conoscere le reali necessità e criticità presenti nella comunità sportiva attraverso l’analisi dei bisogni.
Il progetto ha come finalità quella di promuovere un’indagine conoscitiva di tipo qualitativo per raccogliere i bisogni delle Organizzazioni Sportive. Il target considerato è costituito da:
Al fine di strutturare un intervento che risponda alle esigenze di ciascuna parte del Sistema e aiuti a prevenire il drop-out giovanile. Al termine della fase di elaborazione Aspic Psicologia per lo Sport si impegna a coinvolgere le Organizzazioni Sportive per la restituzione dei risultati emersi dall’analisi dei questionari.
Qualora si manifesti l’interesse da parte delle Organizzazioni Sportive sarà possibile progettare insieme strategie di intervento volte a raggiungere i seguenti obiettivi:
La matrice teorica in cui si inquadra il Progetto è il Modello Pluralistico Integrato dell’ASPIC che osserva la persona come parte di un tutto molto più complesso e costantemente connesso nel contesto sociale di appartenenza. L’approccio ha come finalità quella di incrementare l’empowerment individuale e collettivo al fine di migliorare il benessere del singolo e della collettività.
La partecipazione è libera e gratuita e non prevede nessun vincolo tra le persone coinvolte. I dati saranno raccolti e trattati in forma anonima, ai soli fini di ricerca, saranno gestiti esclusivamente da Aspic Psicologia e non saranno ceduti a terzi, nel rispetto dell'attuale normativa sulla privacy (Legge 31 dicembre 1996 n. 675, 676, Gazzetta Ufficiale del 08/01/1997, art. 7 del D. Lgs. 30 giugno 2003, n. 196 e Regolamento Europeo sulla Privacy UE 2016/679, General Data Protection Regulation - GDPR).
Il progetto è curato dal gruppo di lavoro di Aspic Psicologia per lo Sport
Dott.ssa Barbuto Florinda- Counselor, Psicologa, Psicoterapeuta, Presidente di ASPIC PSICOLOGIA
Dott.ssa Astuto Maria Laura– Psicologa, Psicoterapeuta, docente di scuola primaria
Dott.ssa Malvezzi Francesca- Psicologa, Psicoterapeuta in formazione
Dott.ssa ScarpittiGiorgia–Psicologa, Psicoterapeuta in formazione
Dott.ssa Tibaldi Francesca– Dottoressa in Psicologia e in Scienze Politiche, preparatore atletico, ex atleta della Nazionale Italiana di Triathlon e Paratriathlon
Per partecipare ai gruppi di lavoro o per poter usufruire dei servizi dell'Associazione è possibile scrivere a [email protected] oppure chiamare il numero 3274619868.
Pubblicato il 08/02/2021 alle ore 02:41
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