Il Guerrilla Marketing è una forma di promozione pubblicitaria non convenzionale e a basso costo, in cui si utilizzano mezzi aggressivi che fanno leva sui meccanismi psicologici dei destinatari della campagna.
L’espressione è stata coniata da Jay Conrad Levinson, un pubblicitario americano che nel lontano 1984 ha identificato alcuni principi guidano questa tipologia di marketing.
Innanzitutto si basa su un costo economico basso, bilanciato da alti costi in termini di tempo, energia e immaginazione.
La valutazione del rendimento delle campagne è effettuata in base ai criteri di profitto e di nuove relazioni instaurate, anziché di vendite, come nelle campagne tradizionali.
Infatti si punta all’incremento del numero di accordi esistenti, piuttosto che all’acquisizione di nuovi clienti e per questo motivo si utilizzano obiettivi molto specifici e si perseguono degli standard di eccellenza.
Ne consegue che il Guerrilla Marketing non incita alla competizione, ma si sviluppa attraverso la cooperazione con altre tipologie di affari.
La creatività alla base di questa strategia e l'obiettivo di incidere sui meccanismi psicologici che regolano la mente delle persone portano ad utilizzare una combinazione di diversi metodi di marketing in una strategia integrata e all'uso delle diverse tecnologie esistenti.
I principi del Guerrillia Marketing possono essere applicati efficacemente in ambito sociale, sia nelle grandi campagne che nelle piccole sensibilizzazioni locali. Colpisce, infatti, la loro somiglianza con i principi che utilizzano gli operatori sociali per promuovere il benessere individuale e collettivo e per costruire delle reti di collaborazione nella loro comunità. Alcuni esempi pratici sono presenti nell’opera gratuita il Marketing sociale in tempi di crisi per le professioni d'aiuto (Giusti e Di Renzo, 2012).
Contemporaneamente sono le grandi campagne quelle in cui si nota maggiormente la creatività e l'efficacia del Guerrillia Marketing. Un caso famoso è rappresentato dalla campagna 150 statue a Roma dicono No! Alla CO2 dell'associazione ambientalista Terra!, che ha posizionato cartelli e maschere antigas a 150 statue storiche di Roma per protestare contro le emissioni di CO2 e i gas serra.
Meno famosa, ma sicuramente suggestiva, è la campagna dedicata allo spray orale Rednoze. Sul sito www.rednoze.it viene presentato un medicinale in grado di «controllare e abbattere il livello di tossine di etanolo contenute nei polmoni» e quindi utile per "barare" al test dell'etilometro. Alcuni filmati ne mostrano l'efficacia nel nascondere il tasso alcolemico nel sangue. In seguito al lancio pubblicitario del prodotto, nel 2011, si sono susseguite numerose polemiche, finché si è scoperto che il Rednoze non esiste. Dietro al fantomatico farmaco si nasconde una campagna di sensibilizzazione in stile "Guerrilla Marketing" sugli incidenti stradali causati dall'alcol. La Campagna, ideata dalla Onlus Modavi, ha come slogan «Non ci sono scorciatoie. Fai guidare la tua intelligenza».
Pubblicato il 26/03/2013 alle ore 07:00
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