La recensione dell'articolo internazionale di questo mese è dedicata ad una delle più diffuse tradizioni natalizie: lo scambio dei regali.
Sophie Chevalier, docente di etnologia alla Université de Franche-Comté (UFC) di Besançon (Francia) ed Anne Monjaret, etnologa al Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS) di Parigi, hanno dedicato una ricerca al tema dei doni. Secondo le due studiose, il regalo rende tangibile il valore di una relazione e dimostra quanto si è disposti a "sacrificare" per essa.
Le culture di tutto il mondo hanno rituali e modalità diverse per scambiarsi dei doni, ma tutti rispondono alla logica della reciprocità: il ricevere è vincolato al dare. Tali tradizioni sono parte integrante delle nostre relazioni con i familiari e con gli altri e il loro scopo principale è quello di stringere o "tagliare" i legami sociali.
Un dono può esprimere i nostri sentimenti senza il bisogno di dover parlare, ma contemporaneamente i gesti del dare e del ricevere possono trasformarsi in eventi stressanti. Secondo le autrici, ciò non è dovuto alla pressione che avvertiamo per la ricerca del "regalo giusto", ma dallo scambio in sé, che è in primo luogo un atto sociale.
L'ansia deriva dall'obbligatorietà del dono, che prima o poi dovrà essere corrisposto: ogni regalo presuppone che ci sia un "regalo di ritorno", creando un circolo vizioso da cui è difficile fuggire, se non al costo di rinunciare alla relazione o metterla a rischio. Si pensi, infatti, alla difficoltà e alla sensazione di debito che si prova nel ricevere un dono o un favore che non può essere adeguatamente ricambiato.
Nel loro studio, Chevalier e Monjaret, hanno riscontrato una certa riluttanza da parte delle persone a dichiarare quanto si sentivano influenzati dal valore di un regalo. I soggetti hanno comunque confessato di spendere per un regalo in proporzione al valore che attribuiscono alla relazione con la persona che lo riceve. Il livello di generosità, quindi, può diventare una misura dell'affetto che si prova verso qualcuno. Questo, secondo le autrici, è valido soprattutto durante le feste natalizie, in cui si dividono le proprie risorse per i doni a parenti, amici e colleghi.
La scelta del regalo dimostra l'importanza che attribuiamo alla persona che lo sta per ricevere. In questo modo, il calcolo necessario ad attribuire un certo valore ad una relazione (che può essere legato anche al rango sociale del ricevente) può innescare sensazioni di stress.
Anche il ricevere può essere fonte di stress e per alcune persone è ancora più difficile del donare. Ricevere un bel regalo, infatti, mette subito in moto un meccanismo di confronto con il regalo che si è preparato per lo scambio: sarà all’altezza?
Tutti desideriamo “far bella figura”, a tutti piacerebbe riuscire a trovare il regalo giusto. Anche se il prezzo non dovrebbe far alcuna differenza, secondo le autrici cominciamo a valutare il valore economico di un regalo non appena lo riceviamo. Questo comportamento mette in luce la natura paradossale del dono, che dovrebbe, per definizione, non richiedere alcuna reciprocità, ma che invece finisce per essere un mezzo di scambio.
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Secondo le autrici, la lezione principale che si può trarre dal loro studio è che non va mai sottovalutata l'importanza dei regali. Molte persone possono essere irritate dai doni inadeguati e possono arrivare a sentirsi offese. Ci consigliano, quindi, di riflettere accuratamente sul nostro dare in qualsiasi periodo dell'anno, ma in particolare durante il periodo natalizio, perché il gesto di regalare è una delle basi delle relazioni sociali.
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Pubblicato il 23/12/2010 alle ore 09:00
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