di Alessia D'Acunti, psicologa.
Un'altro giorno di San Valentino sta per arrivare e mentre alcuni si ingegnano ad organizzare serate romantiche, altri si trovano a fronteggiare la propria solitudine.
Come essere umani, abbiamo bisogno delle relazioni con gli altri per vivere bene e prosperare. Stare insieme sembra essere necessario, oltre che desiderabile. Le persone con una buona rete di sostegno sociale sono più felici, si rimettono più rapidamente dagli interventi chirurgici e dalle malattie e hanno un rischio meno elevato di incorrere nella depressione (Cacioppo, JT).
L'assenza di un rapporto di coppia diventa particolarmente problematica per le persone adulte e spesso porta ad un circolo vizioso di solitudine e tristezza. Secondo Harry Wexler, ricercatore e psicologo clinico americano, la pressione e la paura della solitudine possono condurre alla disperata ricerca di un partner, spingendo, a volte, a scelte sbagliate. Molti si ritrovano incastrati in rapporti insoddisfacenti, in schemi di coppia ripetitivi e, pur cambiando partner, sembrano affrontare gli stessi demoni ad ogni relazione.
I nostri problemi irrisolti continuano ad emergere nelle nuove relazioni. Continuando ad agire il nostro disagio con nuovi partner, ci ritroviamo ad affrontare ogni volta gli stessi problemi del passato. Probabilmente cerchiamo nei nostri compagni ciò che in noi viviamo come carente, nel tentativo di appropriarci delle qualità che sentiamo come mancanti.
È in questo gioco di mancanza e possesso che si inserisce la solitudine come via d'uscita dagli schemi ripetitivi e fallimentari, per poter finalmente incontrare l'altro. La solitudine è, in questo senso, la capacità di stare con se stessi, di fermarsi a pensare e di sentirsi, per poter portare avanti un percorso di crescita personale. Se sono in grado di comprendere e soddisfare i miei bisogni, posso stare con l'altro per desiderio, piuttosto che per necessità. La relazione di coppia può affrancarsi dagli aspetti irrisolti del passato e fondarsi sull'amore.
Se posso essere un buon compagno per me stesso il giorno di San Valentino, sostiene Wexler, forse potrò essere un buon compagno per qualcun altro in futuro.
Alessia D’Acunti, psicologa, è specializzata in Psicologia Clinica di Comunità e Psicoterapia Umanistica Integrata presso l’ASPIC. Svolge la professione di psicologo, presta servizio presso l’AIMaC (Associazione Italiana Malati di Cancro, Parenti e Amici).
Pubblicato il 10/02/2011 alle ore 09:00
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