Spesso i clienti condividono il proprio percorso di esplorazione e definizione della propria religiosità e spiritualità con i loro terapeuti.
Un gruppo di ricercatori statunitensi (Kellems, Hill, Crook-Lyon, Freitas, 2010) ha recentemente condotto uno studio finalizzato ad indagare in che modo i clinici lavorano con i clienti che presentano in terapia problematiche religiose e spirituali.
Nel loro articolo, di cui segnaliamo la recensione, i quattro autori presentano uno studio teso a raccogliere informazioni sugli argomenti religiosi e spirituali che emergono in terapia. In particolare, hanno cercato di scoprire quali temi sono generalmente affrontati da terapeuta e paziente, se ci sono degli effetti dovuti alle somiglianze ed alle differenze valoriali tra i due, quali sono gli obiettivi e gli interventi formulati in questi casi e come i terapeuti sono formati ad affrontare questo tipo di situazione.
I risultati suggeriscono che i clienti portano in terapia una ricca varietà di temi religiosi e spirituali e che questi influenzano il loro percorso terapeutico. Molti clienti hanno problemi religiosi di natura ego-distonica, come il sentirsi troppo in colpa o l’essere respinti dalle famiglie d’origine a causa di motivazioni religiosi. Altri affrontano temi di natura ego-sintonica, come l'utilizzo delle credenze religiose come punto di forza.
In particolare, sono stati individuati quattro temi religiosi e spirituali che emergono più frequentemente in terapia:
L'articolo di Kellems, Hill, Crook-Lyon e Freitas mette in luce degli aspetti molto interessanti per la pratica clinica. Sembra infatti suggerire che terapeuti con valori dissimili dai loro clienti possono comunque entrare efficacemente in relazione con loro. Ciò che è importante, secondo gli autori e i terapeuti intervistati, è che il professionista rispetti le convinzioni del cliente e non tenti di imporre il proprio sistema di credenze.
Leggi la recensione dell'articolo per saperne di più.
Pubblicato il 16/09/2010 alle ore 09:00
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