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Autori: Edoardo Giusti - Viviana Surdo
Anno: 2004
Editore: Sovera Editore. Collana Psicoterapia e Counseling
Pagine: 144
Prezzo: € 15,00
ISBN: 88-8124-412-8
La disabilità provocata dalla compromissione amnestica e dalla gravità dei deficit cognitivi, oltre al disorientamento spazio-temporale, caratterizzano le varie forme di demenza colpendo prevalentemente gli anziani.
A cura di Marusca Arcangeletti
Banali vuoti di memoria, sporadiche dimenticanze. Poi il subentrare di una dolce follia, di una lunga notte che annebbia la mente (Annie Ernaux, 1998).
Vi siete mai chiesti cosa vi potrebbe accadere e come potreste sentirvi se un giorno non ricordaste più il vostro nome, dove abitate, chi siete, non riconosceste più i vostri amici, parenti e familiari più cari ma avvertiate solamente la sensazione di essere completamente soli?
Tutto questo è quello che accade al malato del morbo di Alzheimer che vive quotidianamente sospeso nel nulla, senza storia, ricordi e racconti in balia ad un destino che lo relega nell'oblio più assoluto e oscuro. Inoltre, come se non bastasse, come può sentirsi un figlio quando un genitore non lo riconosce, non lo cerca e non lo chiama ma, tutt'al più, lo scambia con chicchessia?
Questa situazione psicologica, oltre che cognitiva, di chi vive il dramma del morbo di Alzhemeir non è di certo solo nella sua sofferenza. Tutto un contesto familiare ne risente, se ne addolora e, a lungo andare nel decorso della demenza, ne esce fortemente logorato e provato. Edoardo Giusti e Viviana Surdo (2004), nel loro libro sottolineano gli aspetti più cruciali della affezione da Alzheimer, in particolare, evidenziano l'utilità di una prevenzione precoce e la necessità di un supporto psicologico immediato trasversale, che tenga in debita considerazione, oltre che indubbiamente del paziente, anche dei caregiver stessi. Attraverso un approccio interdisciplinare, con tecniche specifiche, e un'attenta valutazione neuropsicologica si può stazionare, migliorare, recuperare o, laddove è possibile, mantenere intatte tutte quelle aree e competenze originarie che non risultano essere ancora danneggiate. Il compensare le difficoltà cognitive e comunicative, con atteggiamenti e comportamenti alternativi, permette alla persona di ri-entrare in contatto con la realtà, con gli altri e con i suoi vissuti peculiari.
Una sincerità, una semplicità totale. Ma che sguardo, che intensità, che capacità di sintesi! (Le Point).
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