Aspettative del cliente e alleanza di lavoro

Patterson C.L., Uhlin B., & Anderson T. (2008). Client's pretreatment counseling expectations as predictors of the working alliance. Journal of Counseling Psychology, 55(4), 528-534.

 

L'alleanza di lavoro

L'alleanza di lavoro rappresenta "la qualità e la forza della relazione collaborativa tra cliente e terapeuta" (Horvarth e Bedi, 2002, p.41). Include il legame affettivo tra i due, l'accordo sugli obiettivi terapeutici e sulle strategie per raggiungerli.

Alcuni studi hanno già indagato il legame tra l'alleanza terapeutica nelle prime sessioni e i seguenti risultati della psicoterapia. In particolare, una caratteristica -presente prima del trattamento- che può contribuire all'alleanza di lavoro è rappresentata dall'insieme delle aspettative del cliente riguardo al trattamento stesso. La potenzialità di questa caratteristica è la possibilità di poterci lavorare già dalle prime sedute. Le aspettative sul trattamento, infatti, sono malleabili e modificabili, a differenza di altre caratteristiche come lo status o il genere.

Le aspettative del cliente

Al-Darmaki e Kivlighan, nel 1993, indagarono le aspettative relative alla relazione di 25 clienti. Trovarono che tali aspettative, derivate da tre sessioni di terapia, erano correlate all'accordo percepito dal cliente sui compiti e sull'obiettivo terapeutico, così come con la percezione di avere un buon legame con il terapeuta.

Un altro studio (Tokar, Hardin, Adams e Brandel, 1996) riportò che le aspettative  del cliente, precedenti al trattamento, relative all'assumersi la responsabilità del lavoro terapeutico predicevano l'accordo con i compiti e gli obiettivi della terapia, misurato alla terza seduta. Predicevano, inoltre, la percezione di una buona relazione con il terapeuta. Eppure, più alta era l'aspettativa sull'expertise del professionista all'inizio del trattamento, più basso era l'accordo del cliente coi compiti della terapia, alla terza seduta.

Obiettivi della ricerca

Prima ancora che sulla terapia, le persone hanno delle aspettative sul proprio ruolo e su quello del terapeuta. Alcune ricerche, infatti, dimostrano che gli incontri interpersonali degli individui tendono a conformarsi ad aspettative precedenti (Greenberg, Constantino e Bruce, 2006). Patterson, Uhlin e Anderson propongono, quindi, di indagare la relazione tra le aspettative di ruolo prima del trattamento e l'alleanza di lavoro dopo la terza seduta, in un setting clinico naturale.

Metodo

Partecipanti

Patterson, Uhlin e Anderson, hanno raccolto informazioni su un 57 clienti, di cui 35 donne e 22 uomini. Ogni cliente aveva compilato la scala Expectations About Counseling (EAC, Aspettative riguardo alla consulenza) prima di incontrare il terapeuta. I clienti avevano inoltre compilato il Work Alliance Inventory (WAI, Questionario sull’alleanza di lavoro) alla fine del terzo incontro.

Strumenti

L’EAC è uno strumento composto da 66 item self-report che stimano le aspettative di una persona riguardo la consulenza. Indaga tre diverse aree di aspettative:

  • l’Impegno Personale (l’aspettativa di continuare la consulenza per più di poche sedute, di esprimere apertamente le proprie emozioni, di perseguire gli obiettivi terapeutici nella vita quotidiana, ecc...);
  • le Condizioni Favorevoli (l’aspettativa di aver fiducia nel consulente, nella sue capacità e nella sua sincerità e di provare la sensazione di essere accolto, compreso, ecc...)
  • l’Expertise del Consulente (l’aspettativa sulla direttività, sulla capacità di comprensione e sulla capacità di fornire aiuto e sostegno del consulente).

Il WAI è un questionario di 12 item self-report che misura il livello di alleanza percepito sia dal cliente che dal terapeuta.

In particolare valuta:

  • l’accordo sugli Obiettivi della terapia;
  • l’accordo sui Compiti della terapia;
  • la qualità del Legame interpersonale tra terapeuta e cliente.

Risultati

Patterson, Uhlin e Anderson hanno sottoposto i dati raccolti a diverse procedure statistiche. Ne è emersa la capacità delle aspettative sul ruolo di predire la forza dell’alleanza terapeutica. In particolare, le aspettative di Impegno Personale e di Condizioni Favorevoli correlano con l’accordo sugli Obiettivi, i Compiti e il Legame dell’alleanza di lavoro. Le aspettative sull’Expertise del Consulente, invece, correlano solo e modestamente con la dimensione dei Compiti.

L’importanza delle aspettative del cliente

A quanto pare, sono le dimensioni “personali” delle aspettative di terapia ad avere i maggiori effetti sull’alleanza di lavoro. Si tratta, infatti, delle aspettative che il cliente ha sul proprio ruolo durante il percorso terapeutico. I clienti che si aspettano di assumere degli impegni e delle responsabilità durante il lavoro terapeutico, sono quelli più capaci di stabilire una salda alleanza.

Al contrario, le aspettative sul ruolo del terapeuta non sembrano in grado di predire efficacemente l’alleanza di lavoro. Patterson, Uhlin e Anderson spiegano questo fenomeno partendo dalla definizione operativa dell’Expertise del Consulente. Questa dimensione, infatti, è basata su capacità del clinico, come quella di comprensione, di aiuto o di sostegno, che emergono più facilmente in fasi più avanzate del percorso terapeutico.

Implicazioni per la pratica: costruire una buona alleanza

Il più grande limite di questa ricerca è quello di aver utilizzato solo i dati di clienti di clinici in formazione. In ogni caso, questo studio contribuisce a chiarire quali aspettative sono in grado di predire l’instaurarsi di una buona alleanza di lavoro già dalle prime sedute. Visto il ruolo fondamentale dell’alleanza nel predire i risultati della terapia, l’articolo di Patterson, Uhlin e Anderson presenta delle interessanti implicazioni per la pratica clinica. Indirizzando l’attenzione del cliente sulle proprie aspettative di coinvolgimento nella terapia, già dai primi incontri, potrebbe essere possibile favorire l’instaurarsi di una buona alleanza terapeutica. Secondo gli autori, il cliente potrebbe trarre beneficio dal ricevere tempestivi chiarimenti sulle proprie aspettative riguardo alla durata della terapia, alla responsabilità del lavoro terapeutico, alla necessità di impegno che richiede e all’importanza di esprimere liberamente le proprie emozioni. Questi accorgimenti vanno al di là dell’orientamento del terapeuta, possono così essere presi in considerazione dai clinici di ogni approccio.

Bibliografia

Al-Darmaki, F., & Kivlighan, D. M., Jr. (1993). Congruence in client–counselor expectations for relationship and the working alliance. Journal of Counseling Psychology, 40, 379–384.

Greenberg, R. P., Constantino, M. J., & Bruce, N. (2006). Are patient expectations still relevant for psychotherapy process and outcome? Clinical Psychology Review, 26, 657–678.

Horvath, A. O., & Bedi, R. P. (2002). The alliance. In J. C. Norcross (Ed.), Psychotherapy relationships that work (pp. 37–69). New York: Oxford University Press.

Tokar, D. M., Hardin, S. I., Adams, E. M., & Brandel, I. W. (1996). Clients’ expectations about counseling and perceptions of the working alliance. Journal of College Student Therapy, 11, 9–26.

Pubblicato il 02/03/2009 alle ore 15:52

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