Ryan M. K., Haslam S. A. e Kulich C. (2010). Politics and the glass cliff: evidence that women are preferentially selected to contest hard-to-win seats. Psychology of Women Quarterly, 34, 56-64.
Recensione a cura di Florinda Barbuto ed Alessia D'Acunti.
Recenti ricerche hanno rilevato che, quando le aziende sono in crisi, le donne hanno la stessa possibilità degli uomini di occupare posizioni di leadership. La stessa cosa sembra avvenire in politica, dove sembra ci sia la tendenza a scegliere delle candidate donne quando le possibilità di vincere le elezioni sono scarse. In questi casi, le donne manager e le attiviste politiche si troverebbero a gestire posizioni di leadership molto precarie, confrontandosi con un fenomeno che Michelle Ryan, Alex Haslam e Clara Kulich della Exeter University, chiamano “lo strapiombo di vetro” (glass cliff).
Il termine glass cliff è un’estensione del concetto di “glass ceiling”. Con glass ceiling, soffitto di vetro, ci si riferisce alle situazioni in cui viene arrestato il progresso di una persona qualificata all'interno di un'organizzazione a causa di una qualche forma di discriminazione, spesso sessista o razzista. Il soffitto di vetro è una barriera invisibile, non ufficiale, che impedisce alle donne e alle minoranze di avanzare nelle imprese. Estendendo la metafora del soffitto di vetro, Ryan, Haslam e Kulich evocano la metafora dello "strapiombo di vetro", per cogliere la precarietà della situazione delle donne che si trovano a raggiungere il potere quando la posizione è incerta e difficile da gestire.
Ancora oggi le donne sono sottorappresentate nelle posizioni di potere. Basta pensare che al Parlamento Europeo solo il 21% dei membri è di sesso femminile. Anche per quanto riguarda le posizioni di leadership nelle aziende e nelle organizzazioni sono già stati rilevati dei fenomeni riconducibili al glass cliff (Ryan e Haslam, 2005; Ryan, Haslam, Hersby, Kulich e Atkins, 2007; Ashby, Ryan e Haslam, 2007; Bruckmüller e Branscombe, in press; Haslam e Ryan, 2008).
Per quanto riguarda la scena politica, la letteratura scientifica riporta diverse considerazioni. Secondo gli autori, finora, molti ricercatori si sono concentrati sui tratti e sulle abilità dei politici in base al loro genere. Alcuni hanno utilizzato eventuali differenze di genere evidenziate come argomento contro l’esclusione delle donne dalla vita politica, sottolineato come i due sessi potessero fornire contributi diversi (Sawer, 2000). Al riguardo Ryan, Haslam e Kulich citano una frase di Margaret Thatcher, primo ed unico Primo Ministro inglese donna: “In politica, se vuoi che qualcosa sia detto, chiedi ad un uomo; se vuoi che qualcosa sia fatto, chiedi ad una donna” (in Davies, 2002).
Altri, al contrario, hanno utilizzato le differenze tra i generi per sostenere l’esclusione delle donne dalla politica. Fukuyama (1998) ha addirittura ipotizzato che una più vasta partecipazione politica delle donne porterebbe ad un peggioramento della situazione politica. Un approccio alternativo all’indagine del rapporto tra genere e politica è quello che propongono Ryan, Haslam e Kulich, secondo cui va indagato il contesto nel quale le donne partecipano alla politica.
Ryan, Haslam e Kulich si propongono di rilevare empiricamente l'esistenza del fenomeno di glass cliff nella politica britannica. A questo scopo, hanno costruito due disegni di ricerca. Il primo studio consiste in una ricerca archivistica, in cui sono stati analizzati i dati delle elezioni del 2005 tenutesi nel Regno Unito. Il secondo studio, di tipo sperimentale, ha coinvolto degli studenti di scienze politiche che hanno selezionato dei candidati fittizi in base a diversi contesti politici.
I risultati del primo studio hanno fornito un supporto all'ipotesi del fenomeno di glass cliff. Sembra infatti che i Conservatori britannici abbiano candidato le donne per le posizioni in cui era meno probabile una vittoria del loro partito. Questo risultato suggerisce che lo scarso successo ottenuto dalle candidate non è stato provocato dalla loro incapacità di persuadere l'elettorato, ma dalla stessa accessibilità della posizione.
D'altra parte, non sembra che le donne laburiste abbiano fronteggiato lo stesso fenomeno. I Laburisti britannici, infatti, avrebbero candidato donne e uomini in posizioni equamente accessibili e le donne hanno ottenuto lo stesso livello di successo elettorale degli uomini.
Secondo gli autori, la condizione di disparità rilevata tra i Conservatori potrebbe riflettere differenti realtà: le candidate potrebbero essere meno qualificate o avere meno esperienza rispetto ai candidati maschi (Palmer e Simon, 2006; Shvedova, 2005), potrebbero avere abilità differenti da quelle degli uomini (Childs, 2004) o potrebbero scegliere esse stesse delle posizioni più difficili da raggiungere.
A questa questione, Ryan, Haslam e Kulich hanno cercato di rispondere attraverso il secondo studio. Anche il secondo studio ha confermato che, a parità di meriti ed esperienza, le donne tendono ad essere scelte per posizioni meno ottenibili, mentre gli uomini tendono ad essere selezionati per candidature meno rischiose.
In base ai risultati ottenuti, una prima problematica evidenziata dagli autori è che la sovrarappresentazione di donne in difficoltà potrebbe favorire l'opinione che le donne non siano tagliate per la politica. Tuttavia, va notato che un eguale accesso alle posizioni favorite, nel caso del Labour Party, non ha generato disparità nel successo ottenuto e nel supporto degli elettori. Rimane comunque, nel secondo studio, una preferenza per le donne nelle situazioni ad alto rischio e una per gli uomini nelle situazioni a basso rischio.
Una prima ipotesi di Ryan, Haslam e Kulich è che le donne potrebbero essere scelte per le situazioni difficili in quanto sono considerate capaci di ottenere ciò che vogliono (Ryan e Haslam, 2007; Ryan, Haslam, Hersby e Bongiorno, 2009; Ryan, Haslam e Postmes, 2007). Alcune ricerche, però, hanno rilevato che gli elettori si aspettano dalle donne di essere più capaci degli uomini a gestire situazioni di tipo sociale, come la sanità, la povertà e l'educazione (Huddy e Terkildsen, 1993; Leeper, 1991; Shapiro e Mahajan, 1986), sono quindi più votate quando il welfare state è un tema centrale (McDermott, 1998). In questo caso, sarebbe uno stereotipo di genere a determinare il glass cliff.
Una ulteriore spiegazione potrebbe risiedere nel sessismo: le donne sarebbero candidate per le posizioni difficili da ottenere proprio perché sono poco accessibili. Infatti, la scelta di candidate donne non sembra essere accompagnata dalla convinzione di una maggiore capacità di gestione. Ulteriori ricerche, quindi, potrebbero essere costruite per studiare questi aspetti.
Ashby, J., Ryan,M. K., & Haslam, S. A. (2007). Legal work and the glass cliff: Evidence that women are preferentially selected to lead problematic cases. William and Mary Law Journal, 13, 775–793.
Bruckmüller, S., & Branscombe, N. R. (in press). The glass cliff: When and why women are selected as leader in crisis contexts. British Journal of Social Psychology.
Davies, M. (2002, March 22). Thatcher’s famous speeches. BBC News. Retrieved from http://news.bbc.co.uk/1/hi/uk_politics/1888158.stm
Fukuyama, F. (1998). Women and the evolution of world politics. Foreign Affairs, 77, 24–40.
Haslam, S. A., & Ryan, M. K. (2008). The road to the glass cliff: Differences in the perceived suitability of men and women for leadership positions in succeeding and failing organizations. Leadership Quarterly, 19, 530–546.
Huddy, L., & Terkildsen, N. (1993). Gender stereotypes and the perception of male and female candidates. American Journal of Political Science, 37, 119–147.
Leeper, M. S. (1991). The impact of prejudice on female candidates: An experimental look at voter inference. American Politics Quarterly, 19, 248–61.
McDermott, M. L. (1998). Race and gender cues in lowinformation elections. Political Research Quarterly, 51, 895–918.
Palmer, B., & Simon, D. (2006). Breaking the political glass ceiling: Women and congressional elections. New York: Routledge.
Ryan, M. K., & Haslam, S. A. (2005). The glass cliff: Evidence that women are over-represented in precarious leadership positions. British Journal of Management, 16, 81–90.
Ryan, M. K., Haslam, S. A., Hersby, M. D., & Bongiorno, R. (2009). Think crisis—think female: Glass cliffs and contextual variation in the think manager—think male stereotype. Manuscript submitted for publication.
Ryan,M. K., & Haslam, S. A. (2007). The glass cliff: Exploring the dynamics surrounding women’s appointment to precarious leadership positions. Academy of Management Review, 32, 549–572.
Ryan, M. K., Haslam, S. A., & Postmes, T. (2007). Reactions to the glass cliff: Gender differences in the explanations for the precariousness of women’s leadership positions. Journal of Organizational Change Management, 20, 182–197.
Ryan, M. K., Haslam, S. A., Hersby, M. D.,Kulich, C.,&Atkins,C. (2007). Opting out or pushed off the edge? The glass cliff and the precariousness of women’s leadership positions. Social and Personality Psychology Compass, 1, 266–279.
Sawer, M. (2000). Parliamentary representation of women: From discourses of justice to strategies of accountability. International Political Science Review, 21, 361–380.
Shapiro, R. Y., & Mahajan, H. (1986). Gender differences in policy preferences: A summary of trends from the 1960s and 1980s. Public Opinion Quarterly, 50, 42–61.
Shvedova, N. (2005). Obstacles to women’s participation in parliament. In J. Ballington & A. Karam (Eds.), Women in parliament: Beyond the numbers (pp. 33–50). Stockholm, Sweden: IDEA International.
Pubblicato il 05/04/2010 alle ore 21:27
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