di Claudia Montanari e Carmine Piroli
Abstract: Nel presente articolo vogliamo offrire un modello teorico e delle procedure d’intervento che permettano l’integrazione di più prospettive teoriche e applicative, tenendo conto che in questi ultimi anni è nato un movimento più vasto di ricerca e diffuso che ha come obiettivo un modello pluralistico integrato. Il modello dell’Integrazione Somatopsichica integra approcci cognitivo-comportamentali, come l’Analisi Transazionale, approcci corporei come il Bodymind Counselling-Therapy e approcci umanistico-esistenziali come la Terapia Centrata sulla Persona.
Keywords: integrazione, Terapia Centrata sulla Persona, Bodymind Counselling-Therapy, Analisi Transazionale, modello pluralistico integrato.
Molte scuole di psicoterapia e di counseling si sono sviluppate in un campo ristretto, le loro teorie e la loro clinica descrivono in modo riduzionistico la realtà umana. Esse hanno privilegiato, per il loro campo operativo specifico, o un aspetto o l’altro del funzionamento umano, perdendo cosi di vista l’obiettivo fondamentale: l’integrazione esistenziale dell’individuo.
Un modello di integrazione teorico-clinico dà vita a strategie terapeutiche ricche e flessibili, dal quale scaturiscono interventi più adeguati alle molteplici situazioni.
In questo articolo desideriamo esporre l’integrazione tra i modelli: cognitivo-comportamentale come l’Analisi Transazionale (A.T.) di Eric Berne; corporeo come il Bodymind Counselling-Therapy (BMCT) di Jack Painter e Carmine Piroli e l’approccio umanistico-esistenziale come la Terapia Centrata sulla Persona di Carl Rogers.
Il modello dell’Integrazione Somatopsichica, rappresentato dalla figura 1, propone una visione ecologica dell’uomo e comprende quattro tipi di strategie: affettivo-emotiva, affettivo-cognitiva, cognitiva e comportamentale.
L’A.T. ha radici psicoanalitiche, la sua teoria comprende l’analisi della personalità, considera le modalità cognitivo-comportamentali alla base dei rapporti interpersonali. Il quadro interpretativo (la matrice di copione e l’insieme dell’apparato copionale) si focalizza sui comportamenti usati nel tempo: atteggiamenti, postura, movimenti, gesti, voce, tono, verbalizzazione. L’analisi e l’interpretazione dei comportamenti nel tempo consentono di individuare la possibile direzione che la persona prenderà successivamente (Steiner, 1974).
Il BMCT è un approccio metodologico che combina presupposti teorici derivanti dal metodo reichiano e dalla Gestalt Therapy con tecniche strettamente corporee come la Psychotherapeutic Postural Integration (PPI) e la Psychotherapeutic Energetic Integration (PEI). W. Reich affermava che il corpo non è solo una modalità di espressione degli atteggiamenti e sentimenti, ma anche la sede di blocchi energetici che dipendono dal vissuto emozionale. Su questi eventi si basa la formazione di una “armatura muscolare” e caratteriale su cui lavorare attraverso interventi sul corpo, aiutando il cliente a prendere coscienza delle sue rigidità e interruzioni organismiche. Sul piano teorico abbiamo elaborato una tipologia di strutture fisiche ed energetiche del carattere che tiene conto dei principali blocchi corporei e delle modalità di utilizzazione dell’energia emotiva, in relazione con i copioni di vita da noi ridefiniti “biocopioni caratteriali”.
I biocopioni caratteriali costituiscono un quadro che mette insieme diversi elementi diagnostici:
Tutto ciò viene formulato chiaramente nei modelli corporei e da Rogers, ma senza il grado di operazionalità dell’A.T. che, nella sua analisi dei copioni, ha elaborato un insieme concettuale e tecnico insostituibile. Tuttavia, l’apporto della nozione di struttura caratteriale ed energetica permette, da una parte, di integrare tutto ciò, e dall’altra di comprendere la dimensione corporea sia sul piano diagnostico sia d’intervento. La conoscenza del biocopione caratteriale permetterà di fare ipotesi sul cliente senza che questo parli o si muova. Grazie all’analisi biocopionale caratteriale sarà possibile localizzare il problema trattato nel “qui ed ora” del lavoro terapeutico. In definitiva la tendenza principale nell’approccio somato-psichico, centrato sull’unità corpo-mente, consiste in interventi in condizione di sicurezza, l’uso di stroke fisici sul corpo del cliente per aumentare la consapevolezza, facilitare il superamento delle difese e fornire supporto.
La prospettiva dell’approccio Centrato sulla Persona dà pieno riconoscimento all’esperienza organismica; crediamo che l’intenzione primaria di Rogers fosse facilitare il cliente ad essere più in contatto con il suo corpo.
Il concetto di integrazione somatopsichica deriva da una visione del mondo alternativa, nata dalla filosofia esistenziale, che ha avanzato una nuova concezione della salute e della normalità, teorizzando una gerarchia dei bisogni degli esseri umani: sicurezza, sopravvivenza, protezione, autorealizzazione, appartenenza. Si affermano nuovi valori da rispettare, come il diritto dell’uomo alle emozioni ed alla valorizzazione del corpo. L’individuo è un essere unico e va considerato come un “tutto”: corpo, mente e spirito.
Perls (1948) esprime così il suo concetto di personalità integrata, il corpo è l’aspetto visibile della personalità, mentre la mente è considerata come un insieme di funzioni, in primis l’attenzione che veicola la relazione soggetto-oggetto. Il modello umanistico-esistenziale inquadra lo sviluppo dell’individuo nell’approfondimento del suo essere nel mondo in continuo divenire.
Considerata la nostra esperienza clinica, ci sembra importante elaborare e connettere tra loro i quattro livelli di cambiamento, psicologico, emozionale, cognitivo e comportamentale, affinché la terapia possa condurre ad un cambiamento efficiente ed efficace. Il processo di cambiamento, altrimenti, può verificarsi in modo parziale e dicotomico; è il caso in cui una persona pur essendo maggiormente a suo agio con le proprie emozioni e risulta meno tesa e contratta fisicamente, può non modificare i suoi atteggiamenti nella vita, né comprendere i meccanismi disfunzionali delle sue relazioni.
I tre approcci metodologici presi in considerazione, oltre a fondarsi tutti su una concezione olistica dell’individuo, sono tra loro complementari in quanto ognuno privilegia un aspetto della persona come obiettivo dell’intervento. In un caso l’attenzione converge sul livello psicologico ed emotivo, nell’altro si focalizza su quello cognitivo-comportamentale, nel terzo gli sforzi sono diretti sulla relazione come mezzo di sviluppo personale, attraverso la consapevolizzazione di quelle competenze personali che permettono una crescita nella relazione.
Sono molteplici le metafore utilizzate dai diversi autori per rappresentare i livelli di intervento nel processo terapeutico. In questo lavoro ci sembra interessante utilizzare la maschera, il demone e l’eroe per formulare in modo sintetico le categorie di intervento, i livelli di strategia, di difesa e di cambiamento, del modello che proponiamo. La maschera rappresenta la difesa esterna, il demone quella più profonda, delle emozioni di base più forti. L’eroe, infine, rappresenta il principe che è il centro della nostra energia positiva e che corrisponde alla filosofia di tutti e tre i modelli presi in esame.
La terapia centrata sulla persona preparerà il terreno con l’accettazione incondizionata e l’empatia. Il Body Mind Counselling Therapy (BMCT) permetterà un lavoro corporeo, psicologico ed emozionale (demone), mentre l’Analisi Transazionale lavorerà a livello comportamentale e cognitivo (maschera).
La metodica del BMCT utilizza esercizi che attivano l’energia fisica, emotiva, insieme al tocco e alla respirazione, ristruttura il corpo dallo strato superficiale fino allo strato più profondo dei tessuti connettivale e muscolare, rilassando ed equilibrando tutta la struttura corporea, dalla testa ai piedi. È evidente che la struttura caratteriale e l’armatura muscolare corrispondente si evidenziano nello “spazio” fisico e corporeo dell’organizzazione di base di una data personalità, in questo senso il copione è il primo e più importante apporto che l’A.T. dà al BMCT.
Un altro aspetto importante delle influenze che l’A.T. può avere sul BMCT sta in ciò che definiamo la comprensione, momento per momento, dei comportamenti del soggetto nella relazione con se stesso, con gli altri e con la vita. La maschera è l’insieme dei comportamenti tipici del soggetto. Dare attenzione alla superficie ci permette di cogliere la relazione di questa con la strutturazione della personalità. Per avere un cambiamento occorre operare a livelli profondi della personalità, e quindi sul demone. Questo processo si divide in due fasi: nella prima viene svolto un lavoro psicoterapeutico in relazione al mondo personale e viene permessa l’espressione delle emozioni; nella seconda, si entra in contatto con gli aspetti inconsapevoli e vengono elaborate delle “rivalutazioni” o cambiamenti di significato. Il cambiamento dell’individuo deve prodursi a questi due livelli affinché sia completo. L’influenza dell’A.T. è importante sia a livello diagnostico che comportamentale. I singoli messaggi sono significativi nella lettura della personalità del soggetto, e si organizzano in un insieme tipico che si integra nella personalità caratteriale.
Una visione integrata dei livelli intrapsichici, somatici e comportamentali della guarigione relativa al copione, implica che i cambiamenti nelle emozioni e nei processi cognitivi di una persona siano determinati dai cambiamenti nel comportamento e/o dal modo in cui il corpo funziona, e viceversa. Attraverso la trasformazione diretta e profonda della struttura corpo-mente, le emozioni e gli atteggiamenti conflittuali, stimolati dal lavoro sul corpo e dal lavoro verbale, danno l’opportunità all’individuo di risolvere conflitti persistenti e in parte inconsci, si assiste così continuamente e simultaneamente alla formazione e al superamento del transfert. Una delle maggiori esperienze d’integrazione corpo-mente si ha quando operano più terapeuti sull’individuo, nello stesso momento. L’approccio è olistico, in quanto include la dimensione fisica, biologica e corporea, le interazioni tra loro e le relazioni con se stessi e con gli altri.
Quanti più livelli di trattamento il terapeuta può integrare, tanto più grande è la possibilità di uscita dal copione da parte del cliente.
Le qualità tipiche necessarie al terapeuta sono in ordine di importanza:
Aposhyan S. (2004), Body-Mind psychotherapy, Norton, New York.
Berne E. (1971), Analisi Transazionale e Psicoterapia, Astrolabio, Roma.
Ginger S. (2005), Iniziazione alla Gestalt. L’arte del contatto, Mediterranee, Roma.
Giusti E., Montanari C., Iannazzo A. (2004), Psicoterapie Integrate (nuova ed.), Masson, Milano.
Giusti E., Montanari C. (2005), La co-psicoterapia, due è meglio e più di uno in efficacia ed efficienza, Sovera, Roma.
Gold J. R. (2000), Le basi dell’integrazione, Sovera, Roma.
Piroli C. (2001), Enciclopedia medica – Nuovi orientamenti e scoperte, Il corpo si risveglia: l’Integrazione Posturale dinamica. Ed. IPS srl, Roma.
Piroli C., Montanari C., Iannazzo A. (2010), Il Corpo Integrato. Teorie e Tecniche Psicocorporee nella Psicoterapia e nel Counselling, Ed. Scientifiche ASPIC, Roma.
Reich W., (1994), L'analisi del carattere, SugarCo, Milano.
Rogers C. (1970) La terapia centrata sul cliente, Martinelli, Firenze.
Smith, E. W. (2000), The Body in Psychotherapy, McFarland & Company, Jefferson, NC.
Staunton T. (ed.) (2002), Body psychotherapy, Brunner-Routledge, London.
Pubblicato il 14/12/2009 alle ore 15:57
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