Serge Ginger: un ricordo

di Marco Andreoli

Abstract: nell’articolo è proposto un ricordo di Serge Ginger attraverso il racconto di un incontro di pochi giorni. I retroscena e le procedure organizzative di un workshop con il Grande Maestro Serge Ginger diventano l’occasione per ripercorrere la sua formazione e proporre brevi momenti del suo passato, delle sue amicizie e della sua formazione. Un veloce ritratto della passione e della professionalità di uno degli esponenti europei più autorevoli della Terapia della Gestalt.

Keywords: Serge Ginger, Gestalt, Edoardo Giusti, workshop, formazione.

 

Faccio il mestiere del counselor da ormai dieci anni e, da sempre, ho avuto l’idea che guardare operare i Grandi Maestri fosse un modo per apprendere il mestiere dell’ascolto dell’altro a tutti i diversi livelli dell’esperienza, pur non potendo le capacità di ascolto esaurirsi nel semplice osservare altri “modelli” all’opera.

Ho sempre cercato, da quando 13 anni fa iniziai questo percorso formativo per diventare Counselor, video con sedute di Carl Rogers, Fritz Perls, Albert Ellis ed altri ed in questo, devo dire che Youtube mi ha dato una grossa mano rendendo accessibili filmati a volte introvabili. Recentemente ho poi frequentato un corso di Videomodelling organizzato dall’ASPIC di Roma nel quale si ha la fortuna di assistere a una serie di sedute di ogni tipo effettuate da professionisti dalla formazione più variegata e integrata

Fin da allievo del Master in counseling mi sono appassionato ai libri e al pensiero di certi personaggi che consideravo particolarmente affascinanti o illuminanti e mi sono riproposto fin da subito di provare ad incontrarne qualcuno per lavorarci insieme. Questo è il motivo che mi ha spinto verso l’idea di contattarli per capire se ci fosse margine per una loro venuta a Genova (dove opero io) e per l’organizzazione di incontri, workshop, convegni nei quali poterli osservare da vicino

Ecco perché a gennaio 2010 decisi di provare a contattare uno degli esponenti europei più autorevoli della Terapia della Gestalt: Serge Ginger, autore di un libro meraviglioso (“La Gestalt – Terapia del Con-tatto emotivo”), oltre che Direttore per diversi anni di una delle Scuole Gestaltiche più prestigiose del Vecchio Continente, cioè l’Ecole Parisienne de Gestalt (EPG).

Il primo contatto

Sapevo che da qualche anno Serge e sua moglie Anne avevano lasciato la guida della Scuola parigina al promettente Gonzague Masquelier e che, soprattutto lui, non disdegnavano viaggi per l’Europa e il mondo per qualche seminario teorico-pratico. In effetti alla mia primissima e-mail di contatto Serge Ginger rispose in maniera molto affabile. Per la verità la risposta arrivò qualche settimana dopo il mio primo contatto, quando ormai non ci speravo più! Ginger non stabilì un suo onorario e mi chiese quanto e come pensavo di finanziare l’evento.

L'amicizia con Edoardo Giusti

Si appassionò molto ai miei obiettivi come formatore e mi raccontò dei suoi trascorsi con Edoardo Giusti, presedente dell'ASPIC, con aneddoti gustosi di quando Edoardo insegnava agli allievi parigini dell’allora neonata Scuola di Serge. Raggiungemmo subito l’accordo su ogni tipo di dettaglio e Serge bonariamente mi prese in giro perché secondo lui pretendevo di organizzare al millimetro un evento che sarebbe accaduto quasi un anno dopo!

Le difficoltà del primo incontro

L’incontro con Ginger non fu all’altezza delle nostre comunicazioni scritte. Eravamo molto imbarazzati e, forse anche a causa del fatto che io non parlo bene il francese e che pertanto per comunicare dovevamo usare entrambi una lingua diversa dalla nostra lingua madre, la comunicazione inizialmente non fu affatto fluida. Ricordo ancora che, tornando a casa dopo avere cenato insieme la sera del suo arrivo a Genova, mi sorpresi a pensare che questo incontro mi aveva deluso e che avevo aspettative altissime.

Il Maestro all'opera

Il 5, 6 e 7 novembre 2010 si tenne pertanto a Genova il workshop: “Tra arte e scienza, una camminata nel paese di Gestalt con Serge Ginger”. Un evento straordinario e un Serge Ginger molto ispirato e generosissimo. Instancabile e precisissimo nel seguire le mie “tiranniche” disposizioni sull’andamento del workshop riguardo ai tempi e alle cose da fare. Il suo piacere era poi prendere bonariamente in giro la mia ossessione per i dettagli! Nel suo modo di ascoltare l’altro c’è moltissimo della sua storia, della sua creatività e della sua cultura e molto poco di replicabile perché nessuno di noi può essere lui! Al tempo stesso in quei tre giorni Serge ha dato un grande insegnamento a tutti coloro vogliano fare dell’ascolto una professione: non è necessario essere perfetti, possiamo anche commettere “errori tecnici” purché abbiamo l’onestà di riconoscerlo e di ritornare sui nostri passi salvaguardando la relazione.

Le cene e i pranzi con lui diventarono via via più coinvolgenti dopo quella prima sera imbarazzata: è stato un piacere ascoltare i racconti di Serge circa la sua formazione, le evoluzioni teoriche della Gestalt e le sue esperienze a Esalen con alcuni tra i più grandi personaggi che hanno caratterizzato questo approccio teorico. Il workshop venne anche videoripreso dando così vita a un documento unico che racchiude alcune sedute e le lezioni teoriche di quei giorni. L’ultimo giorno fu emotivamente intensissimo: un Ginger ormai in piena forma e “caldo” si cimentò prima in una seduta dimostrativa nella quale utilizzò il metodo EMDR e poi concluse il workshop con un esercizio che diede la possibilità ad alcuni tra i presenti di sintetizzare con una frase cosa avessero significato per loro quei tre giorni.

L'affetto e la gratitudine dei partecipanti

La cosa che fa comprendere quanto Serge sia stato capace di farsi amare in soli tre giorni fu la fine del workshop! I 130 presenti (quasi tutti rimasti fino all’ultimo secondo) esplosero in un applauso spontaneo che ebbe il potere di commuovere Ginger e mostrare a noi l’uomo oltre che il professionista. Accolse questa dimostrazione d’affetto con un certo imbarazzo e con gioia sottolineata da occhi che si inumidirono. Alla fine nessuno voleva andarsene e Serge venne trattenuto ancora quasi un’ora per essere abbracciato, complimentato e salutato a dovere da tutti i presenti!

La camicia con due taschini

Io mi ritrovai a essere molto dispiaciuto (seppur soddisfatto) del fatto che fosse finita l’esperienza poiché, dopo le difficoltà iniziali, in soli 5 giorni di vita insieme mi resi conto di quanto il professionista e la persona Ginger fosse interessante e avrei voluto avere la possibilità di poter interagire ancora con lui. L’ho poi fatto da lì in avanti via e-mail con una certa frequenza fino a quando suo nipote mi ha avvisato della sua morte nel sonno. La morte dei giusti si diceva una volta…

Di lui mi rimangono due flash nitidissimi: la soddisfazione nel viso al ricevere in regalo da me una camicia con due taschini (Serge adorava le camicie con due taschini e si incupiva per il fatto che sono sempre più rare…) e il saluto con la mano all’Aeroporto di Genova l’8 novembre di un anno fa quando non smetteva di agitare la mano invece di incamminarsi verso il gate di partenza...

Note sull'autore

Marco Andreoli è Gestalt Counselor formato all'ASPIC, formatore nei corsi ASPIC delle sedi di Alessandria, Genova e Savona, iscritto al Registro Nazionale CNCP con la qualifica di Formatore. Esperto in Counseling sessuologico e conduzione di gruppi, per anni ha tenuto gruppi di sensibilizzazione e informazione sulle tematiche della sessualità e dell'affettività nelle principali scuole del basso Piemonte e della Liguria. Svolge attività di Formazione presso la ASL 2 Savonese dal 1993 con medici, infermieri, operatori sanitari e tecnici di laboratorio sulla comunicazione efficace e sulle dinamiche interpersonali.

Pubblicato il 21/11/2011 alle ore 12:03

Commenti

Tony Khabaz in data 07/03/2016 alle ore 15:45:10 ha scritto:
Hi Marco, How are you? I'd be really happy to get back in touch and talk with you on the phone. Can you send me your phone number? Talk to you soon hopefully, Tony
Marco Andreoli in data 09/03/2016 alle ore 01:49:24 ha scritto:
Hi Tony! Really happy to hear from you! I'll contact you by e-mail and afterwards we can talk on the phone! Hugs

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