Trattare l'infedeltà

Fife S. T., Weeks G. R., & Gambescia N. (2008). Treating infidelty: an integrative approach. The Family Journal: Counseling and Therapy for Couples and Families, 16(4), 316-323.

 

Un trattamento integrato dell’infedeltà: l'approccio intersistemico

La maggior parte delle relazioni sono caratterizzate da un accordo, più o meno esplicito, riguardo all'intimità, inclusa la fedeltà sessuale ed emotiva. L'infedeltà è una violazione di questo accordo: l'intimità viene condivisa con altri senza il consenso del proprio partner.

L'infedeltà è uno dei problemi più comuni e difficili delle coppie in terapia. Nel loro articolo, Fife, Weeks e Gambescia, presentano un approccio integrato al trattamento dell'infedeltà, basato sull'approccio intersistemico sviluppato da Weeks (1994).

Il modello intersistemico è un approccio integrato basato empiricamente, in cui le interazioni tra i partner sono viste come reciproche e interdipendenti. Anche nei casi in cui c'è un'evidente "parte lesa", l'infedeltà è trattata come un fenomeno relazionale. Con l'infedeltà entrambi i partner soffrono, devono quindi attraversare un percorso di "guarigione" insieme.

Il percorso prevede l'integrazione di aspetti individuali e di coppia in un orientamento sistemico:

  • fattori di rischio individuali: ogni partner porta nella relazione le proprie esperienze, credenze, aspettative, ecc...;
  • dinamiche relazionali della coppia: ogni coppia crea i propri schemi di comportamento, di comunicazione, di risoluzione dei conflitti, ecc...;
  • influenza delle famiglie d'origine: ogni partner è influenzato dalla propria famiglia d'origine.

Il trattamento dell'infedeltà passa, tipicamente, attraverso 5 fasi, che vengono descritte dagli autori come non necessariamente sequenziali:

  1. gestione e valutazione della crisi;
  2. considerazioni sistemiche;
  3. facilitare il perdono;
  4. trattare i fattori che contribuiscono all'infedeltà;
  5. promuovere l'intimità attraverso la comunicazione.

Fase 1: gestione e valutazione della crisi

Gestione della crisi

Le coppie che hanno a che fare con l'infedeltà arrivano in terapia in crisi. Il senso di sicurezza, stabilità e controllo, che prima avvertivano, è stato distrutto dal tradimento e sostituito da sentimenti di rabbia, confusione, shock e negazione (Humphrey, 1987; Rosenau, 1998).

I terapeuti devono essere capaci d'aiutare le coppie che lo vogliono a sopravvivere al periodo iniziale di crisi. Il primo passo è quello d'aiutare le coppie a calmarsi e a recuperare un certo senso di stabilità. Equipaggiare la coppia con una "mappa" di ciò che possono aspettarsi dalla terapia e dalla loro relazione, può aiutarli ad anticipare le reazioni emotive e il percorso di guarigione che affronteranno (Olson, Russell, Higgins-Kessler & Miller, 2002).

Reazioni emotive. Le prime sedute riguardano la gestione dell'espressione emotiva del cliente. Il terapeuta deve sapere creare un ambiente in cui le emozioni di rabbia, disperazione e dolore possano essere spiegate e mantenere una posizione non giudicante e non alleata con nessuno dei due partner. È importante che il partner tradito possa esplorare i fatti del tradimento, ma vanno evitate le domande eccessive che tendono a prolungare il dolore. In questi casi si può chiedere al cliente tradito cosa sta provando e aiutarlo ad esprimerlo al traditore. Il partner infedele viene guidato nell'ascolto e nella comprensione del dolore e del danno che ha provocato con il suo comportamento. Inoltre, va considerata e presa in carico la possibilità che possa sentirsi in colpa sia verso il proprio partner, sia verso la persona coinvolta nella relazione fuori dalla coppia.

Impegno. Molto coppie cominciano la terapia non sicure che la loro relazione possa essere riparata. Il terapeuta deve valutare, individualmente, il livello di impegno nella relazione e nella terapia. Nei primi tempi della terapia, si suggerisce di rimandare ogni eventuale decisione sulla fine della relazione. Se un cliente non riesce ad impegnarsi nella relazione, gli si chiede di impegnarsi nella terapia, in modo che possa valutare adeguatamente la relazione di coppia ed i propri sentimenti, prima di prendere la decisione di chiudere il rapporto.

Responsabilità e fiducia. Ricostruire la fiducia è un processo lento per cui sono necessarie pazienza, responsabilità ed onesta comunicazione. Tutto questo va comunicato ai clienti. La responsabilità va cercata nelle proprie azioni, nel dolore causato all'altro e nel danno provocato al rapporto. Fiducia e responsabilità vanno ricostruite attraverso un "piano di comunicazione", che mette regolarmente in contatto la coppia perché possa condividere i propri piani e programmi individuali.

Valutazione

La situazione di ogni coppia è unica e un'attenta valutazione aiuta a costruire adeguati piani di trattamento. Le aree indagate sono a questo scopo sono:

  • il tipo di infedeltà (emotiva, sessuale, via Internet, ecc...) ed il livello dell'inganno;
  • la durata, il luogo e la frequenza dell'infedeltà;
  • la storia di eventuali tradimenti precedenti;
  • la relazione del "terzo partner" rispetto alla coppia;
  • livello di collusione del partner tradito;
  • la percezione di attrazione verso il "terzo partner";
  • contesto sociale e culturale dell'infedeltà.

È inoltre utile comprendere le motivazioni del tradimento e valutare possibili fattori di rischio, come bassa soddisfazione nella coppia, norme culturali, credenze riguardo all'infedeltà e bassa autostima.

Fase 2: considerazioni sistemiche

Secondo Fife, Weeks e Gambescia l'infedeltà è spesso connessa a problemi di relazione di coppia. Comprendere le disfunzioni del rapporto non deve mirare a colpevolizzare il partner tradito, ma ad evidenziare la natura relazionale del tradimento.

L'infedeltà è anche connessa ad atteggiamenti e comportamenti appresi nella propria famiglia d'origine. Per individuare gli schemi intergenerazionali, gli autori utilizzano un genogramma focalizzato, mirato appunto a rilevare l'influenza familiare (DeMaria, Weeks & Hof, 1999).

Il "ridefinire" è una delle tecniche proposte dagli autori per aiutare la coppia a vedere i problemi da altri punti di vista. Una ridefinizione sistemica deve incorporare due elementi:

  • visione circolare della relazione, per cui si supera la visione lineare vittima-carnefice, tradito-traditore;
  • sottolineatura di quanto c'è di buono nella relazione.

Fase 3: facilitare il perdono

Il processo del perdono è spesso distrutto da incomprensioni riguardo al suo significato, perché è spesso confuso con lo scusarsi, col dimenticare o con il condonare.

I fattori d'unione

Il tradito può trovare difficile perdonare. Contemporaneamente, però, non è possibile ricostruire la relazione senza perdonare. Per favorire il perdono, il terapeuta può massimizzare d'unione della coppia, come l'empatia, l'umiltà, l'impegno relazionale e la speranza.

L'empatia è importante per entrambi i partner. Il clinico può iniziare con il partner infedele per facilitare l'ascolto empatico e non difensivo, così che possa comprendere il dolore che ha causato.

L'umiltà guida il partner infedele ad accettare le responsabilità per le sue azioni e per il dolore che ha causato, mentre spinge il partner tradito ad uscire dal ruolo di vittima.

Quando la coppia aumenta empatia ed umiltà, il terapeuta può aiutarla ad accrescere il proprio impegno relazionale e la speranza per il futuro. Per facilitare questo processo, si chiede ai partner di riflettere sui loro momenti d'amore, sui sogni e gli obiettivi condivisi, sule loro memorie comuni, e su come si sono innamorati uno dell'altro.

Scusarsi

Perdono e guarigione sono spesso favoriti dalle sincere scuse del partner infedele (Couch, Jones & Moore, 1999). Il partner tradito può avere delle difficoltà ad accettare le scuse, pur desiderando farlo. Le scuse devono essere specifiche, includere il rimorso ed essere incentrate sul proprio comportamento. Non dovrebbero includere elementi vaghi, giustificazioni, minimizzazioni o manipolazioni. Per questo motivo, una serie di scuse non accettate, dovrebbe spingere ad esaminare la natura delle scuse presentate.

Ostacoli al perdono

Uno dei principali ostacoli al perdono è la fretta del partner infedele di chiudere la questione, considerandola passata, ma va anche tenuto conto di emozioni e sentimenti che interferiscono con il percorso di guarigione, ma non vengono portati in terapia.

Fase 4: trattare i fattori che contribuiscono all'infedeltà

La quarta fase si concentra sull'aiutare la coppia a capire i fattori sottostanti al tradimento e a solidificare la relazione in modo da ridurre future ricadute. Può essere utile che il terapeuta ridefinisca l'infedeltà come un problema basato sull'intimità violata.

Le aree vulnerabili della relazione vanno individuate e rafforzate. Gli autori fanno riferimento alla teoria triangolare dell'amore romantico di Robert Sternberg (1986), che combina tre aspetti dell'amore: impegno, passione e intimità.

Impegno. L'impegno si riferisce alla determinazione emotiva e intellettiva rivolta allo stare in una relazione esclusiva con un'altra persona. Come già detto, il terapeuta deve valutare e sostenere l'impegno, ma deve anche saper accettare la separazione della coppia, come risultato. Eventualmente, il clinico deve saper accompagnare la coppia nella separazione, aiutandoli a definire modi e tempi e monitorando le conseguenze di questa scelta.

Passione. La passione è l'aspetto motivazionale della coppia e comprende i sentimenti d'amore, l'attrazione fisica, il desiderio sessuale e quello di stare insieme. Ad esempio, una rilevante differenza tra il desiderio sessuale dei partner, può rappresentare un punto di vulnerabilità che può facilitare ricadute future di infedeltà. Per questo tipo di problematiche, sono necessari approcci specifici che comprendano la terapia sessuale.

Intimità. L'intimità include i sentimenti di vicinanza e connessione, l'interesse per il benessere dell'altro, i sentimenti di reciproca fiducia, sicurezza, onestà e supporto. Le paure legate all'intimità (abbandono, rifiuto, dipendenza, ecc...) vanno normalizzate durante la terapia, attraverso compiti modalità di comunicazione che permettono di affrontarle.

Esplorare le aspettative

Le aspettative deluse, secondo Fife, Weeks e Gambescia, sono un frequente motivo di infedeltà. Le aspettative possono riguardare un qualsiasi tema: sesso, denaro, ruoli, responsabilità e così via. È importante analizzarle e capire quanto e come ogni partner può o non può soddisfare le aspettative dell'altro.

Fase 5: Migliorare l'intimità attraverso la comunicazione

Una inefficace modalità di comunicazione è un grande limite per l'intimità di una coppia ed incrementa la vulnerabilità all’infedeltà. Per questo motivo, gli autori sostengono che il terapeuta debba valutare attentamente ed incrementare la capacità di comunicazione tra i partner.

I partner possono attribuire intenzioni negative nelle comunicazioni che ricevono. Il terapeuta può modificare questo aspetto chiedendo “come risponderebbe se pensasse che le intenzioni del suo partner fossero buone?”. Può essere anche utile istruire le coppie sulle competenze di base della comunicazione. Ad esempio, si può insegnare a “parlare solo per se stessi” utilizzando l’espressione “io dico / io penso” e a rispondere solo dopo aver ascoltato l’intero intervento dell’altro. I terapeuti devono incoraggiare la coppia ad essere paziente e far capire che le incomprensioni sono comuni.

Conclusioni

La scoperta dell’infedeltà è una seria crisi relazionale che scuote profondamente la vita di coppia. L’articolo di Fife, Weeks e Gambescia propone un approccio integrato al problema, che comprende elementi individuali, relazionali e familiari. In ogni caso, il terapeuta deve usare le proprie tecniche con flessibilità, ricordando che ogni coppia è, di per sé, unica. Lo scopo è di ricostruire la relazione, rammentando che ciò non è sempre possibile.

Bibliografia

Couch, L., Jones, W. H., & Moore, D. S. (1999). Buffering the effects of betrayal: The role of apology, forgiveness and commitment. In J. M. Adams & W. H. Jones (Eds.), Handbook of interpersonal commitment and relationship stability (pp. 451-469). New York: Kluwer Academic/Plenum.

DeMaria, R., Weeks, G., & Hof, L. (1999). Focused genograms: Intergenerational assessment of individuals, couples, and families. Philadelphia: Brunner/Mazel.

Humphrey, R. (1987). Treating extramarital sexual relationships in sex and couples therapy. In G. Weeks & L. Hof (Eds.), Integrating sex and marital therapy: A clinical guide (pp. 149-170). New York: Brunner/Mazel.

Olson, M., Russell, C., Higgins-Kessler, M., & Miller, R. (2002). Emotional processes following disclosure of an extramarital affair. Journal of Marital and Family Therapy, 28, 423-434.

Rosenau, D. (1998). Extramarital affairs: Therapeutic understanding and clinical interventions. Marriage & Family: A Christian Journal, 1, 355-368.

Sternberg, R. (1986). A triangular theory of love. Psychological Review, 93(2), 119-135.

Weeks, G. R. (1994). The intersystem model: An integrated approach to treatment. In G. R. Weeks & L. Hof (Eds.), The marital relationship therapy casebook: Theory and application of the intersystem model (pp. 3-34). New York: Brunner/Mazel.

Pubblicato il 30/03/2009 alle ore 15:32

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